Il neuromarketing del vino

Le Feste Natalizie stanno giungendo al termine (purtroppo!) e avete perso il conto di quanti brindisi avete fatto?

Brindisi a parte, vi siete mai fermati a riflettere sul perché avete comprato proprio quella bottiglia di vino tra la miriade di tipologie, vitigni, denominazioni e regioni esposte sullo scaffale?
Ovviamente, la risposta a questa domanda è complessa, così tanto che la risposta sfugge a noi stessi: tendiamo a dare una giustificazione a posteriori per i nostri acquisti e le nostre scelte, ma spesso i fattori che hanno davvero influenzato il nostro processo di presa di decisione sono profondi e inconsapevoli.

Anche in questo caso le neuroscienze ci aiutano a rispondere alla domanda con maggior accuratezza.
Nell’ultimo decennio, in particolare, il progresso delle scienze ha permesso di ampliare il campo di ricerca anche attraverso l’analisi dell’attività cerebrale dei consumatori, ed è qui che entra in gioco il neuromarketing. Grazie alle nuove tecnologie ha avuto origine quella che viene definita oggi da molti “neuroenologia”.

Ne ho parlato nel mio articolo intitolato “Le neuroscienze in un sorso: il neuromarketing del vino” scritto per il blog EconomiaComportamentale.it

Buona lettura!